avrei molte cose da dire ....ma un buco nero neutralizza ogni mio ricordo....La mia vita ha preso una direzione inaspettata nel lontano 1980 quando in un covo di delinquenti tossicomani fancazzisti ho letto grazie al buon giuseppe il "Garage Ermetico". Improvvisamente ho capito che si poteva sciogliere la banalità quotidiana, disintegrare il bigottismo italiano ancor oggi imperante scovando un mondo inatteso, meraviglioso. Mi ricordo adesso tutto il vicinato che si incazzava quando da una radio scassatissima ascoltavo a palla i primi programmi sul punk inglese e felice leggevo "Metal Hurlant". Quell' energia primordiale o meglio feroce lentamente è svanita in molti di noi. Anche io non sono riuscito a trattenere quella forza creativa costringendomi a dimenticare la voglia di disegnare, di fare la rivoluzione ogni mattina di fronte allo specchio del bagno, come dicevano in una canzone gli 'Huskerdu'. Sono scivolato in un mondo fatto di eroina, di espedienti, di loschi figuri, fino ad arrivare al giorno in cui mia madre mi ha regalato un milione dicendomi "..questi soldi te li regalo, così puoi pagarti il tuo funerale..". Sapevo che mia madre aveva ragione, non sarei durato molto. L' ho salutata, ma prima di andarmene, inconsciamente, sono entrato nella camera di quando ero piccolo e il mio sguardo è caduto su una montagna impolverata di fumetti. Incuriosito ho iniziato a leggerne uno e stranamente ho ribeccato il 'Garage Ermetico'. L'ho letto di botto senza respirare, ho iniziato stupidamente a ridere felice. Le mascelle mi facevano male perchè non ero più abituato a ridere. Ho capito tutto. Ho riiniziato a vivere Ho smesso con l'eroina, ho mandato in culo le teste dicazzo che frequentavo, scappato da chi, in nome del mio bene, voleva rinchiudermi in quei luoghi di tortura chiamate comunità. Ho ripreso una matita in mano... e cazzo non riuscivo a star seduto, mi veniva mal di schiena, ma era un dolore sano, vivo. Sono passati circa vent' anni da quando ancora una volta in modo positivo, Moeb ha cambiato la mia vita. Non sono diventato un disegnatore famoso neanche un disegnatore, ma il disegno per me è fonte di vita, è terapeutico. Mi permette come quando ero ragazzino di dissolvere una realtà banale, di filtrarla con la logica dell' ironia. Ho incontrato una sola volta Moeb; era un vecchino con lo stesso sguardo furbo curioso di quei gagni malefici che già da piccoli la sanno lunga sulla vita. Abbiamo giocato a calcetto ridendo, prendendoci per il culo come vecchi amici. Ci siamo salutati come vecchi amici. Ti saluto adesso amico mio...
bisteman
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